martedì 18 ottobre 2016

STEP 04 - I colori nel mito

Il colore amaranto deriva dalle caratteristiche infiorescenze dall'omonima pianta.
L'amaranto è presente nella maggior parte del mondo e spesso fa parte della cultura di queste regioni.
In Grecia l'amaranto è simbolo di immortalità, infatti il termine "amarantos" significa "che non appassisce".
Questa caratteristica fu studiata da molti, come dallo scrittore greco Esopo (ca 620 a.C.- ca 560 a.C.) nel breve componimento intitolato "La Rosa e l’Amaranto", dove lo contrappose alla fugacità della rosa, e dallo scrittore naturalista romano Plinio il Vecchio (23 d.C. -79 d.C.) nel trattato botanico "Naturalis Historia" dove spiegò di avere osservato che l’amaranto davvero aveva
la peculiarità di non morire mai.
I greci utilizzarono questi fiori sacri nei riti funebri, per ornare le tombe e le immagini negli dei e fu sacra al
Tempio di Artemide, ad Efeso, in Turchia.
L'amaranto rappresentava anche i sentimenti profondi come quelli di amicizia e stima; ma veniva usata anche per cercare protezione e benvolere.

Nella mitologia greca, Amaranto, re dell’isola di Eubea e famoso cacciatore, fu trasformato in fiore dalla dea della caccia Artemide dopo essere annegato a causa di un’onda gigantesca scatenata dal dio Poseidone, offeso dal suo sminuire di valore il mare. 
I Romani la ritenevano capace di tenere lontana l'invidia e la sfortuna, di aiutare la guarigione (ponendo i fiori di amaranto sul capo come un cerchietto) e di eliminare le emozioni negative come il mal d’amore.
Nei secoli XVII-XIX, si credeva che l’amaranto, portato addosso sulle vesti, inducesse benessere al corpo.
In America l'amaranto (chiamato anche quilete), coltivato nel sud-est del Messico tra il 5200 a.C. e il 3400 a.C., fu uno dei prodotti alimentari di base delle popolazioni pre-colombiane.
Dagli Aztechi i semi di amaranto venivano usati dai sacerdoti per invocare la pioggia, per costruire idoli di pasta (che rappresentavano per lo più il dio della guerra Huitzilopochtli, gli dei del raccolto, della fertilità o dell’acqua) e da consumarsi come in una cerimonia di comunione.
Durante la colonizzazione spagnola (1519 d.C.), tutti i rituali religiosi indigeni e la coltivazione dell'amaranto, furono vietati dai missionari cattolici europei.
In Europa la pianta non è molto diffusa ma viene spesso usata negli alimenti celiaci.




 

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